Vi avevamo già informati della c.d. dematerializzazione dei contrassegni assicurativi in essere dallo scorso 19/10/2015 a seguito dell’emanazione delD.L. 1/2012 (convertito con modificazioni dalla L. 27/2012) recante «Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività» al fine di contrassare la contraffazione del documento cartaceo.
Lo stop al cartaceo è avvenuto grazie alla sostituzione del contrassegno con sistemi elettonici o telematici stabiliti dal regolamento di riferimento (D.L. 110/2013) atti a garantire la corrispondenza dei dati relativi al veicolo con l’esistenza e la validità della copertura assicurativa obbligatoria.
Nonostante l’innovazione per così dire tecnologia, permane comunque l’obbligo per il conducente del veicolo di conservare dentro l’abitacolo dei veicoli a motore il certificato di assicurazione per esibirlo ad un eventuale controllo.
A stabilirlo è una circolare del Ministero dell’Interno, Dipartimento di pubblica sicurezza, emanata lo scorso 10/12/2015.
In tal modo – si legge nella circolare – nel caso in cui, per ipotesi, la data di validità nel certificato di assicurazione fosse diversa da quella risultante dalle banche dati, ovverosia nel caso in cui la prima (quella risultante dal certificato) risultasse scaduta e la seconda ancora in corso di validità, il conducente sarà passibile della contestazione della sanzione per la violazione dell’art. 180, commi 1 e 7, Codice della Strada. Alla sanzione comminata seguirà anche l’intimazione di esibire il certificato in corso di validità.
Qualora invece sia l’indicazione risultante dalla banca dati a non essere aggiornata, farà fede quella risultante dal certificato cartaceo.
E’ chiaro allora che la documentazione cartacea sarà sempre prevalente rispetto alle indicazioni delle banche dati.
