Cari amici,
quante volte, scherzando, ci siamo affettuosamente detti che, a fare la nostra professione, si rischia di diventare ‘mezzi matti’?
Beh, ieri sera, durante un rilassante giretto su FB è saltato agli occhi il post di una collega che riportava i risultati di una statistica delle professioni ad altro rischio psicotico e, indovinate un po’? L’avvocato è al secondo posto, dopo il manager e prima del giornalista.
La notizia non è recentissima, e forse, molti di voi la conoscono già, ma vale comunque la pena riportarla, nella versione pubblicata su quotidiano.net:
«Amministratori delegati, avvocati e chi lavora nei media (tv e radio). Ai primi tre posti della classifica delle professioni a più alto rischio psicotico. Seguono i venditori, i chirurghi, i giornalisti, i religiosi, gli chef, i poliziotti e gli impiegati pubblici. A stilare la classifica è lo psicologo Kevin Dutton, dell’Università di Oxford, che ha sviluppato la lista nel suo libro ‘The Wisdow of Psychopaths: What Saints, Spies, and Serial Killers can teach us about success’.
Dutton ha elaborato i risultati dell’indagine ‘Great British Psychopath Survey’, che contiene circa 5.500 interviste a lavoratori pubblicate sul suo sito internet. Per stabilire la speciale classifica Dutton ha utilizzato un test in grado di stabilire un punteggio per alcune caratteristiche come: la crudeltà, il fascino, la forza mentale, il coraggio, la consapevolezza e l’azione. Elementi che, per lo psicologo, indicano un rischio molto alto di sviluppare psicosi molto simili a quelle dei ‘serial killer’.
Secondo Dutton tra le 10 categorie professionali che hanno un rischio psicotico più basso ci sono: le badanti, le infermiere, i terapisti, gli artigiani, gli stilisti, i lavoratori del settore sociale, gli insegnanti, i designer, i medici e i ragionieri».
Insomma, forse c’è poco da scherzare, che dite?
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