Siamo nella c.d. Fase 2 e ci chiediamo quali precauzioni e misure dobbiamo adottare per ‘riaprire’ i nosti studi legali in sicurezza.
L’Ordine degli Avvocati di Milano ha adottato un documento contenente alcune raccomandazioni e suggerimenti in questo senso, che possono costituire le Linee Guida per la riapertura.
Siappiamo che per quanto concerne le attività professionali, il DPCM 26/04/2020, pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 108 del 27/04/2020, all’art. 1 lettera ii) raccomanda che:
«a) sia attuato il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
b) siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
c) siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile,rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezioneindividuale;
d) siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali»
E’ bene precisare che si tratta di raccomandazioni e non di prescrizioni a pena di sanzioni. Ma è vero anche che per i nostri studi legali, in quanto luoghi di lavoro, siamo tenuti ad adottare in generale tutte le misure ritenute congrue per garantire un adeguato ambiente di lavoro in punto di sicurezza. E lo facciamo anche per la sicurezza dei clienti, oltre che per la nostra.
Sotto questo profilo può essere di aiuto, nel rispetto di quanto previsto dal cit. DPCM, l’Ordine di Milano che, con il documento che si allega, ha adottato le seguenti Linee Guida:
«1.Assicurarsi che tutti i componenti dello studio siano edotti sulle regole contenute nella normativa emergenziale, con particolare riferimento alle regole dettate per la quarantena e,in generale, per lo stato di salute di ciascuno.
2.In ogni stanza dovrà essere sempre rispettata un’adeguata distanza fisica tra le persone, anche attraverso modalità di turnazione di presenze.
3.Per l’accesso in studio va privilegiato, ove possibile, l’utilizzo di mezzi privati; nel caso di utilizzo di mezzi pubblici,si raccomanda di osservare i protocolli di sicurezza applicabili.
4.Non è consentito l’ingresso di addetti alla consegna (corrieri, fattorini), i quali dovranno lasciare le consegne fuori dalla porta dello studio oppure fare riferimentoal custode dello stabile.
5.Si consiglia di non utilizzare gli ascensori e, se indispensabile, con una sola persona per volta.
6.In studio si entra muniti di mascherina e ci si lava subito le mani con detergenti specifici.
7.I guanti utilizzati all’esterno non devono essere utilizzati all’interno.
8.La mascherina può essere tolta soltanto quando si è da soli nella propria stanza. In tutti gli altri casio ccorre indossarla. I locali vanno arieggiati il più possibilee comunque va attuataogni più opportuna modalità che permetta il ricambio dell’aria.
9.L’uso dei locali comuni (fotocopiatrici, bagni, cucina) dovrà essere effettuato con il rispetto delle più opportune norme igienico-sanitarie.
10.Si invita alimitare al minor numero possibile l’organizzazione di riunioni fisiche (in studio o fuori studio).
11.Secondo le prescrizioni governative, in studio non si può accedere confebbre pari o superiore ai 37,5 gradi, nonché in caso di tosse, dolori articolari/muscolari anomali o comunque uniti a febbre o tosse, così come in presenza di congiuntivite odisturbi al gusto oall’olfatto. In ogni caso di dubbio non ci si potrà recare in studio e si consulterà il proprio medico curante.
12.Lo studio si riserva di adottare ulteriori misure, sia per i frequentatori abituali che per visitatori.
13.Le parti comuni e le stanze dei professionisti devono essere sottoposte ad adeguata pulizia quotidiana».Documenti & materiali