Non si può non parlare del Disegno di legge 735 della XVIII Legislatura, c.d. DDL Pillon che in questo periodo alimenta le speranze o – a seconda – preoccupa le notti di molti coniugi/genitori separandi o divorziandi.
Il testo che qui si allega del DDL 735, di iniziativa parlamentare, presentato nell’agosto scorso (2018), è stato varato dalla Commissione Permanente di Giustizia in sede redigente il 26/9/2018 e sembra seguire in modo spedito il proprio iter parlamentare.
Senza pretesa alcuna di completezza e rimandando dunque l’analisi più approfondita ad un successivo momento, qui ci si limita a evidenziare che il testo si compone di 24 articoli densi di novità sconvolgenti in materia di separazione e divorzio.
Le novità principali, forse, oltre all’introduzione della mediazione familiare obbligatoria nel caso di prole minorenne, e del c.d. piano genitoriale (espressione che può lasciare in effetti un po’ perplessi e inquieti), riguardano la distribuzione paritaria dei tempi di frequentazione dei figli con i genitori con l’introduzione del doppio domicilio; l’assegno di mantenimento per i figli che viene previsto in via residuale rispetto al mantenimento diretto e solo ove ‘strettamente necessario’; l’abrogazione del reato di cui all’art. 570 bis cp (violazione degli obblighi di assistenza familiare in caso di separazione o di divorzio); l’assegnazione della casa familiare che non sarà più – diciamo – ‘gratuita’ ma comporterà il pagamento al proprietario di un indennizzo pari al canone di locazione.
Circostanza importante: in questo nuovo regolamento – che si ripete è contenuto solo in un Disegno di legge e dunque in uno strumento ancora non in vigore – è prevista, quale norma transitoria, la sua applicabilità anche ai procedimenti che siano pendenti al momento della sua entrata in vigore.
Documenti & materiali
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