Nella situazione emergenziale dettata dal coronavirus, nonchè in esecuzione dei (vari) provvedimenti governativi che sono in merito intervenuti e che ‘sospendono’ le udienze civili (nel momento in cui si scrive sono sospese fino all’11 maggio 2020), il Tribunale di Vercelli unitamente al locale Consiglio dell’Ordine degli avvocati, in data 31/03/2020, ha approvato un Protocollo per procedere alle separazioni ed ai divorzi, senza udienza.
In sostanza si prevede e disciplina un’udienza ‘virtuale’ nel senso che le parti, che non partecipano personalmente, sono rappresentate dai loro rispettivi difensori i quali, anch’essi non partecipano all’udienza se non trasmettendo, il giorno prima della fissata udienza ‘virtuale’, una dichiarazione sottoscritta dalle parti in cui esse rinunciano a partecipare all’udienza medesima, dichiarano di non volersi riconciliare e confermano integralmente il ricorso; di seguito il Tribunale emetterà il relativo provvedimento (decreto di omologa nel cado di separazione consensuale; sentenza nel caso di divorzio congiunto; oppure decreto collegiale nelle altre ipotesi, ad esempio, di separazione di parti non coniugate).
Nel protocollo si precisa che questa modalità è applicabile in ragione dell’emergenza coronavirus, ed è, infatti, giustificata e motivata dal fatto che in questa emergenza, non sarebbe possibile neppure l’udienza da remoto perchè essa richiederebbe comunque la presenza fisica delle parti che dovrebbero recarsi presso il rispettivo difensore, vanificando, così, l’imposizione del c.d. distanziamento sociale.
Ecco, dunque, che si prevede sostanzialmente un’udienza scritta.
Anche se, del tutto francamente, non si comprende per quale motivo non si sia scelto di celebrare una ‘udienza da remoto’ che avrebbe garantito la presenza contestuale dei legali delle rispettive parti, utilizzando lo strumento della dichiarazione sottoscritta dalle parti con il contenuto di cui sopra per evitare lo spostamento della parte dalla propria abitazione allo studio del suo difensore, tuttavia, il Protocollo in esame sembra una soluzione interessante per procedimenti processualmente semplici come quelli presi in esame.
Inoltre (e, per le separazioni, forse questo è l’aspetto più importante in questa straordinaria situazione), in questo modo i coniugi vengono autorizzati a vivere separati con conseguente cessazione per essi dell’obbligo della coabitazione che, data la conflittualità dichiarata e la contingente situazione emergenziale che impone a tutti di rimanere ‘confinati’ in casa, potrebbe rivelarsi particolarmente difficoltoso e foriero di ulteriori problemi.
Documenti & materiali
Scarica il protocollo 31/03/2020 del Tribunale Vercelli – Coa (emergenza coronavirus)