Avvocati e ministro della Giustizia, è rottura: verso l’astensione dal 18 al 20 febbraio 2014 (e non solo)

By | 20/01/2014

E’ terminata il 18 gennaio scorso l’VIII conferenza nazionale dell’Avvocatura indetta dall’OUA e dedicata al tema “la Giustizia umiliata: quale democrazia senza diritti?“, di cui si era già parlato nel post del 17 gennaio dedicato all’argomento.

La chiusura è stata caratterizzata dal forte attrito venutosi a determinare tra l’avvocatura ed il ministro della Giustizia, da ultimo sfociato in una frattura che sembra essere difficilmente sanabile.

Cosa è successo

Come emerge dal comunicato stampa OUA del 14/01/2014, la partecipazione del ministro alla conferenza nazionale era stata programmata e poi improvvisamente disdetta dal ministro stesso, con una decisione che aveva fortemente irritato gli organizzatori.

Le reazioni alla mancata partecipazione del ministro all’VIII conferenza nazionale dell’Avvocatura

Questi ultimi,  infatti, tramite il proprio presidente, all’indomani della disdetta si erano espressi in termini molto secchi sulla mancata partecipazione in questione, dichiarando che «ormai la Cancellieri ritiene di dover rispondere solo ai richiami del Quirinale e non al Parlamento e meno che mai alle sollecitazioni della società.  Il nostro dovere è cercare il confronto, per questa ragione nonostante gli innumerevoli provvedimenti negativi del Governo di questi mesi, abbiamo invitato il ministro, ma il Guardasigilli anche questa volta ha perso un’occasione decidendo di assentarsi dalla Conferenza Nazionale» (v, comunicato stampa del 14/01/2014 sopra citato).

Le contestazioni durante l’intervento del sottosegretario Ferri e le aperture successive

 In un clima piuttosto surriscaldato. si aprivano così i lavori della conferenza all’insegna di forti contestazioni, soprattutto durante l’intervento del sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri (vedi la cronaca su “Il Sole 23 Ore” del 16/01/2014). Quest’ultimo, tuttavia, definiva la protesta «un messaggio forte per la politica» e cooperava nel mantenere aperto un canale di comunicazione, organizzando comunque un incontro tra ministro e avvocati per il 28 gennaio 2014

Le dichiarazioni del ministro dalla Russia e la rottura definitiva

 Senonché, al tempo stesso il ministro Cancellieri, intervenendo da Mosca sulla questione, definiva apertamente le proteste degli avvocati in termini di ‘maleducazione‘ e ‘gazzarra  indegna di un paese civile‘, così – ovviamente –  determinando la reazione dell’avvocatura. L’OUA, infatti, alla luce di tali dichiarazioni, oltre a disdire l’incontro programmato per il 28 gennaio, con un duro comunicato stampa definiva gli atteggiamenti del ministro Cancellieri «incompatibili con la funzione ministeriale».

La conclusione dei lavori: verso l’astensione dalle udienze ed altre iniziative

 In questo quadro, il 18 gennaio 2014 si concludevano i lavori dell’VIII conferenza con la redazione di una mozione congressuale finale e la stesura di otto documenti da parte dei gruppi di lavoro congressuali (rispettivamente, in materia di processo civile, processo penale, rappresentanza politica forense, legge professionale, giovane avvocatura, famiglia e i minori, rc auto e geografia giudiziaria; documenti che sono disponibili grazie al quotidiano “Il Sole 24 Ore”).

La rinnovata censura e sfiducia nei confronti del ministro Cancellieri

 La mozione finale conferma, anzitutto,la dura presa di posizione nei confronti della rappresentante del Ministero della Giustizia, censurando «quale comportamento offensivo e di noncuranza la mancata partecipazione del Ministro Cancellieri ai lavori della Conferenza Nazionale dell’Avvocatura» e dichiarando di non riconoscere «più nell’attuale Ministro di Giustizia un adeguato interlocutore avendo la stessa manifestato nei fatti, in più occasioni, il suo disinteresse per le istanze dell’Avvocatura così sottraendosi ad un essenziale compito del Dicastero che rappresenta, vale a dire il confronto con l’altra componente essenziale della Giurisdizione».

L’astensione dal 18 al 20 febbraio 2014, la manifestazione di protesta a Roma e le altre iniziative

 Il deliberato in esame, inoltre, prevede una serie di iniziative ulteriori finalizzate ad evidenziare il forte stato di malessere della giustizia italiana e degli avvocati che in tale quadro si trovano a svolgere la propria funzione professionale:

  • l’indizione di tre giornate di astensione il 18, 19 e 20 febbraio 2014, con organizzazione di una manifestazione di protesta a Roma in uno di questi tre giorni;
  • l’abbandono della manifestazione inaugurale dell’anno giudiziario, previa lettura di un comunicato unitario;
  • l’organizzazione, da parte dei Consigli degli Ordini, a partire dal 3 febbraio 2014, di eventi informativi pubblici (anche mediante allestimento di appositi gazebo) per sensibilizzare i cittadini sui problemi della giustizia;
  • l’eventualità di dimissioni in massa da parte dei vertici di OUA, CNF e Consigli dell’Ordine territoriali;
  • la richiesta di un’immediata audizione al Presidente del Consiglio ed ai Presidenti di Camera e Senato, al fine di illustrare le proposte dell’avvocatura in materia di giustizia.

Considerazioni conclusive

 Alcune rapidissime considerazioni conclusive in merito a quanto accaduto non possono che partire dall’atteggiamento del ministro Cancellieri, in occasione della conferenza in commento (e non solo).

Quest’ultima, infatti, i cui sentimenti verso gli avvocati sono andati da un ‘me li tolgo dai piedi’ all’odierno addebito di maleducazione ed inciviltà, sembra proprio non aver messo a fuoco che l’avvocatura rappresenta una parte processuale costituzionalmente fondamentale, oltre ad un interlocutore politico imprescindibile e che il compito dei rappresentanti delle istituzioni non è quello di alimentare i contrasti, ma di comporli.

D’altro canto, la protesta degli avvocati non è solo una protesta di categoria (peraltro sottoposta ad una prova molto dura, soprattutto negli ultimi mesi, durante i quali è stata politicamente alimentata nei suoi confronti  una corrente di insofferente ostilità assolutamente ingiustificata), ma rappresenta lo stato d’animo dei cittadini che tentano, sempre più faticosamente, di far valere i propri diritti.

Dunque, al di là della proclamazione di una nuova astensione (rituale in cui, chi comincia a ingrigire, fa fatica a riconoscersi, dopo averlo ‘bazzicato’ per anni senza alcun risultato), vanno invece salutate con favore tutte quelle iniziative che tendono a mettere in luce il vero e proprio ruolo politico e democratico dell’avvocatura. Un ruolo da spendere con attenzione, ma con forza, in difesa di una Giustizia Giusta: il compito che la Costituzione ci ha assegnato e che tutti i giorni, tra mille difficoltà, cerchiamo di svolgere.

Documenti & materiali

Scarica il testo del comunicato stampa OUA del 14.01.2014
Leggi l’articolo de “Il Sole 24 Ore” del 16/01/2014
Leggi l’articolo de “Il Mattino.it” del 17/01/2014
Leggi l’articolo de “Italia Oggi” del 17/01/2014
Leggi l’articolo de “Il Sole 24 Ore” del 17/01/2014
Scarica il testo del comunicato stampa (1) OUA 18.1.2014
Scarica il testo del comunicato stampa (2) OUA 18.1.2014
Leggi l’articolo de “Il Sole 24 Ore” del 18/01/2014 (con in allegato i documenti conclusivi della conferenza)
Scarica il testo della mozione congressuale finale
Scarica gli otto documenti dei gruppi di lavoro congressuali

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Author: Avv. Luca Lucenti

Avvocato, nato a Pesaro il 20 ottobre 1961. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Pesaro dal 1991. Abilitato al patrocinio dinanzi alle magistrature superiori dal 2004. Responsabile di Ragionando_weblog - ISSN 2464-8833

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