Processo civile telematico al via: carta canta!

By | 23/06/2014

Oggi segnaliamo all’attenzione dei nostri lettori due recenti – e significativi –  interventi in materia di processo civile telematico, uno dell’A.N.M e uno del C.S.M.

L’A.N.M.: la carta allunga la vita…..

 Cominciando dall’A.N.M., quest’ultima, in un comunicato del 21 maggio 2014, premesse le difficoltà di entrata a regime del PCT, evidenzia come la normativa perseveri comunque nel delineare

«chiaramente a carico dei difensori un onere di deposito non solo dell’originale dell’atto ma anche delle copie ad uso ufficio e dei componenti il collegio; onde non sarebbe legittimo trasferire tale onere a carico dello Stato, mentre è indubbio che il giudice debba continuare a potersi avvalere del formato cartaceo per lo studio della causa e la redazione dei provvedimenti, sia a tutela della propria professionalità che della salute».

Il C.S.M.: la carta garantisce la qualità del lavoro…..

  Dal canto suo, il C.S.M., premessa una complessa analisi, ricca di dati e gergali tecnici, con propria risoluzione del 12 giugno 2014, paventando a propria volta le difficoltà operative che la tecno-riforma si accinge ad incontrare, ci insegna che

«la necessità di garantire (quantomeno ove richiesta) la possibilità di disporre di una copia cartacea completa del fascicolo d’ufficio (ovvero degli atti o dei documenti che il giudice espressamente richieda di poter esaminare su carta) non appare assolutamente collidere con l’efficienza del sistema, atteso che non ne pregiudica il deposito telematico e favorisce il superamento di quelle resistenze legittimamente fondate sul rischio di perdita di qualità nel lavoro dei giudici e di inefficienze dovute al necessario utilizzo delle infrastrutture telematiche».

La carta è morta….viva la carta!

  Eccoci qui, dunque, a sette giorni dall’entrata in vigore della riforma “epocale” del processo civile telematico, a discutere ancora di carta.

Copia di cortesiaviene chiamata. No, no, qui stiamo parlando dicopia obbligatoria“, cioè della cara, vecchia buona, frusciante carta di sempre, da depositarsi obbligatoriamente (tout court o “su richiesta”, del singolo giudice, cioè a dire – scommettiamoci pure – sempre).

Insomma, un sistema molto simile, se non identico, a quello pre “rivoluzione” telematica ed anzi, per certi versi peggiore, visto che parti ed avvocati, dopo aver fatto fronte alle magnifiche sorti e progressive della nostrana tecnologia (interrogandosi su inedite decadenze informatiche, interpretando norme tecniche a tratti incomprensibili, investendo in risorse umane e tecnologiche etc.), dovranno anche “cortesemente” continuare  a recarsi comunque, clopin-clopant, in cancelleria a depositare  la “solita” carta.

Giusto, no?

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Documenti & materiali

Scarica il documento A.N.M. del 21/05/2014 sul PCT
Scarica la risoluzione C.S.M. del 12/06/2014 sul PCT

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