L’11 agosto scorso, nel pieno del calore estivo, il Ministero della Giustizia ha pubblicato i dati statistici della giustizia civile aggiornati al giugno 2014, altrimenti detti, con gergo ministerial/efficentista, dati relativi alla “performance dei tribunali“.
Il tono del documento è moderatamente trionfalistico, visto che nella parte iniziale di esso si legge che:
«si può affermare che lo slogan del recente passato circa la “Giustizia (IN)CIVILE con un arretrato di oltre 5 milioni e mezzo di cause” appare oggi superato»,
ma anche che:
«il nuovo valore di 4,9 milioni non può essere considerata una uscita dal tunnel di una crisi iniziata circa dieci anni fa».
Dal canto nostro, considerando che sperimentiamo quotidianamente nel concreto – come moltissimi nostri lettori – il volto vero e reale dell’italica giustizia, vi sottoponiamo i dati statistici ministeriali in questione ricordando, al tempo stesso, ciò che sulla statistica ci insegnò Trilussa:
Sai ched’è la statistica? È na’ cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.Ma pè me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pè via che, lì,la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:e, se nun entra nelle spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perch’è c’è un antro che ne magna due.(Trilussa, La statistica)