Più credito ai professionisti grazie al Fondo Centrale di Garanzia

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Da oggi 10 marzo 2014 viene estesa anche al mondo dei professionisti la possibilità di ottenere finanziamenti per la propria attività professionale usufruendo del cd. Fondo Centrale di Garanzia istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico e, ciò grazie all’entrata in vigore del DM attuativo della norma di previsione già contenuta nel Decreto del fare (art. 1, comma 5-bis).

Il Fondo Centrale di Garanzia

↑ In base a quanto riportato sul sito internet del Ministero dello sviluppo economico, il Fondo Centrale di Garanzia per le piccole e medie imprese, istituito con la legge n. 662/96 (art. 2, comma 100, lettera a), nasce con l’obiettivo di «favorire l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e spesso si sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese».

Il ricorso al Fondo, in sostanza, non comporta l’erogazione di un finanziamento in denaro, ma l’impresa richiedente attraverso detto strumento, «ha la concreta possibilità di ottenere finanziamenti senza garanzie aggiuntive (e quindi senza costi di fidejussioni o polizze assicurative) sugli importi garantiti dal Fondo».

L’estensione ai professionisti contenuta nel Decreto del fare

↑ Come riferito, fino ad oggi, potevano rivolgersi al Fondo di Garanzia solo le imprese, purché, naturalmente, in possesso di determinati requisiti, specificatamente indicati nella normativa di riferimento, nonché agevolmente consultabili tanto sul sito del Ministero dello sviluppo economico, quanto sull’apposito sito www.fondodigaranzia.it.

Con il Decreto del fare (D.L. n. 69/2013 conv. con mod. dalla L. n. 98/2013) viene invece ampliato il novero di soggetti beneficiari dell’istituto in questione ed, infatti, il relativo art. 1, comma 5-bis, ha espressamente previsto che gli interventi di sostegno oggetto delle risorse rientranti nell’ambito del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese «sono estesi ai professionisti iscritti agli ordini professionali e a quelli aderenti alle associazioni professionali» previa emanazione di un «apposito decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze».

Il DM attuativo 27/12/2013 pubblicato in GU

↑In data 27/12/2013 il Ministero dello sviluppo economico emanava di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze il prescritto decreto attuativo.
Tale decreto pubblicato in GU l’08/03/2014 (serie n. 56 – Suppl. Ordinario n. 18) è entrato in vigore oggi 10/03/2014.

L’art. 7 del citato decreto, nel prevedere la possibilità di rivolgersi al Fondo anche da parte dei professionisti iscritti agli ordini professionali (nonché quelli aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione rilasciata ai sensi della medesima legge) stabilisce che:

ai fini dell’ammissione alla garanzia del Fondo, le richieste di garanzia riferite ai soggetti di cui al comma 1 sono valutate sulla base degli specifici criteri riportati al paragrafo «G» dell’allegato al presente decreto.
Le operazioni finanziarie riferite ai soggetti di cui al comma 1 sono ammesse alla garanzia del Fondo entro il limite massimo di assorbimento delle risorse del Fondo, in termini di accantonamenti operati a titolo di coefficiente di rischio, non superiore al 5 percento.

Sull’apposito sito www.fondodigaranzia.it, accanto a quella prevista per le imprese, sarà presto istituita la sezione relativa alle richieste di accesso da parte dei professionisti.

In un momento di crisi economica generalizzata quale l’attuale non può che guardarsi con assoluto favore a tale importante novità.
Ciò in quanto con essa viene notevolmente semplificata la modalità di accesso al credito da parte dei professionisti, dal momento che, oggi, è possibile ottenere un finanziamento anche in assenza delle tradizionali forme di garanzia tradizionalmente ed usualmente prestate a tale titolo, offrendo così ai professionisti la possibilità di reperire nuove risorse anche al fine di convertirsi all’era digitale ed adeguarsi ai nuovi strumenti telematici.