Astensione avvocati al termine: bilancio di una protesta secondo l’OUA

By | 21/02/2014

Si è conclusa proprio ieri la tre giorni di astensione dalle udienze indetta dall’OUA, mentre ancora, a quanto consta, prosegue l‘astensione ad oltranza deliberata dal Consiglio dell’Ordine di Cagliari, protesta ultima avallata anche dall’ANM sarda.
Diversamente dalle precedenti e più recenti iniziative in tal senso, quest’ultima ondata di protesta da parte degli avvocati è culminata con una manifestazione in piazza a Roma, che ha proseguito le iniziative già deliberate ed intraprese durante l’VIII conferenza «La giustizia umiliata, quale democrazia senza diritti?», manifestazione alla quale hanno partecipato almeno diecimila avvocati ed ai quali si sono aggiunti esponenti delle varie forze politiche.
Estremamente positivo il bilancio dell’iniziativa secondo quanto manifestato dall’OUA nel proprio comunicato stampa del 20/02/2014.

La giustizia umiliata, non più una giustizia per soli ricchi

Secondo il Presidente dell’OUA Nicola Marino la protesta ha avuto forte adesione e partecipazione, frutto di un collettivo sentimento di disagio nei confronti dell’attuale stato della giustizia avvertito da parte di tutti gli operatori del settore. Alla manifestazione a Roma, oltre avvocati, erano infatti presenti rappresentanti dei giudici di pace, dei tribunali soppressi, dei lavoratori della Giustizia, nonché delle associazioni dei consumatori.

Il presidente Marino durante il suo intervento alla manifestazione non omette di evidenziare come «nonostante 17 modifiche al codice di procedura civile [si veda a tal proposito la sezione ‘riformismi’ per il dettaglio delle modifiche legislative in materia nell’ultimo ventennio], la durata media dei procedimenti di cognizione ordinaria in primo e secondo grado è aumentata di circa 2 anni (da 5,7 anni nel 2005 a 7,4 nel 2011 – fonte Osservatorio sulla Giurisdizione)» e che «secondo la Direzione Generale di Statistica del Ministero (ultimo aggiornamento al 14 novembre 2013): sono oltre 9 milioni i processi pendenti in campo tra civile e penale al 30 giugno 2013. Si contano 5.257.693 di processi pendenti in campo civile e quasi 3 milioni e mezzo in quello penale».

A tale drammatica situazione va aggiunto, come ricordato dal presidente Marino l’ulteriore ed allarmante dato circa i costi della giustizia che hanno subìto un aumento «del 55,62% per il primo grado, del 119,15% in appello e del 182,67% in Cassazione (contributo unificato pagato dal 2002 al 2012)». Ciò a tacer del fatto che con la legge di stabilità 2014 la marca da otto per l’iscrizione a ruolo delle cause è divenuta da ventisette con un aumento, in un solo anno, di oltre il 300%!

Difficile non credere che la giustizia diventi appannaggio dei più ricchi per non dire in spregio dei diritti costituzionalmente garantiti in materia di uguaglianza, tutela dei diritti ed accesso alla giustizia.

Le proteste e le proposte avanzate dall’OUA

Nel contesto della manifestazione è stato consegnato alle forze politiche un documento ove
«l’oua unitamente alle altre componenti dell’avvocatura protesta CONTRO

  • il ddl delega sul processo civile, di cui si chiede l’immediato ritiro;
  • la continua “demolizione” del processo civile. Aumento dei costi per i cittadini per l’accesso e per i ricorsi in Cassazione e in Appello. Motivazione a pagamento, filtro in appello, liti temerarie, mediazione obbligatoria…ecc;
  • i “regali” sulla Rc Auto alle Compagnie Assicurative a scapito dei cittadini;
  • gli errori e le inefficienze del rito Fornero;
  • l’irrazionale chiusura di 1000 uffici giudiziari;
  • l’assenza di una seria politica su: sicurezza, ricorso alla pene alternative, emergenza carceri, storture del processo penale, abuso della custodia cautelare e delle intercettazioni;
  • la costante aggressione al gratuito patrocinio, che ha subito tagli che vanno a incidere sulla difesa dei meno abbienti»

ed al contempo «PROPONE

  • un pacchetto di riforme per il migliore funzionamento della giurisdizione, mettendo davanti a tutto l’interesse dei cittadini e della nostra società (imprese, lavoratori, famiglie, giovani, minori, immigrati, detenuti, ecc.);
  • la disponibilità a uno smaltimento straordinario dell’arretrato, senza rottamazioni dei processi;
  • una gestione oculate delle risorse, che devono finanziare il settore e non ripianare gli sprechi degli altri ministeri;
  • una vera attuazione del processo telematico;
  • una riorganizzazione e messa in efficienza degli uffici, ottimizzando anche l’operato dei magistrati e dei funzionari;
  • una riforma della magistratura onoraria;
  • un’implementazione nel civile delle soluzioni stragiudiziali, coinvolgendo gli avvocati nelle camere arbitrali, nella negoziazione assistita e nella mediazione facoltativa;
  • che si affidino agli avvocati nuovi settori di intervento nella gestione del contenzioso giudiziario e amministrativo (decreti ingiuntivi ecc.)»

Rimaniamo, dunque, in attesa di conoscere gli esiti delle proteste e delle proposte in corso, nella sempre viva speranza che la giustizia possa finalmente divenire celere, accessibile a tutti, insomma non più una giustizia umiliata, ma una giustizia giusta.

Documenti & materiali

Scarica il testo del Comunicato stampa OUA del  20.2.2014

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