Relazione annuale dell’Autorià Garante per l’infanzia e l’adolescenza

By | 06/07/2018

Il 13/06/2018 l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, ha presentato a Palazzo Madama la relazione annuale al Parlamento.

L’Autorità, grazie all’attività di ascolto svolta, si è fatta “messaggera” delle voci e delle esigenze dei ragazzi ristretti in istituti di pena, dei figli dei genitori separati, dei ragazzi fuori famiglia, dei minori stranieri non accompagnati, dei giovani coinvolti in atti di bullismo e alle prese con il web.

Dieci criticità
La Garante Albano ha tracciato un bilancio delle attività svolte ed evidenziato tra gli altri alcuni temi su cui richiamare l’attenzione delle istituzioni e del mondo degli adulti. Dieci le criticità segnalate, accompagnate da altrettante proposte.

«Affrontare l’emergenza educativa e introdurre la mediazione come materia scolastica.
Attivare una regia contro le povertà minorili che crescono.
Definire livelli essenziali delle prestazioni dei diritti civili e sociali uniformi in tutta Italia.
Prevenire e contrastare le violenze sui minorenni.
Nominare quanto prima i tutori volontari e distribuire uniformemente sul territorio i minori stranieri non accompagnati.
Garantire diritti e affetti ai ragazzi fuori dalla famiglia di origine.
Aiutare i figli di genitori separati: la risorsa dei “Gruppi di parola”.
Affrontare i problemi legati alla salute mentale degli adolescenti.
Introdurre in Italia un ordinamento penitenziario minorile.
L’Autorità va ascoltata su atti e sulla formazione delle leggi in materia di infanzia e adolescenza».

Nel corso dell’evento, alla presenza di autorità e personalità delle istituzioni, attraverso testimonianze e letture sono stati affrontati tre temi: la tutela volontaria, l’affido familiare e la continuità degli affetti, i diritti della Convenzione sull’infanzia e l’adolescenza riscritti dai bambini.

La titolare dell’Autorità garante ha posto l’accento sull’attività di ascolto “istituzionale” svolta. “Non si tratta dell’ascolto dell’amico o del familiare – spiega – né dell’ascolto di un professionista. Si tratta di intercettare le richieste e i bisogni di bambini e ragazzi, tradurli in diritti e individuare le modalità per renderli esigibili, portando le istanze delle persone di minore età davanti alle istituzioni”.

Documenti & materiali

Scarica la Relazione annuale AGIA 2018

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.