La riforma del processo civile tra sussurri e grida: il CdM del 30/06/2014

By | 01/07/2014

 Chi ci segue sa che abbiamo costantemente riferito, soprattutto negli ultimi tempi, in materia di riforma della giustizia e, in particolare, di riforma della giustizia civile, dedicando anche un’apposita sezione al riepilogo dell’infinito elenco dei precedenti tentativi riformisti: tutti puntualmente “rivoluzionari” ed “epocali” – tali auto-qualificatisi – e tutti aventi gli effetti finali che noi, operatori della realtà concreta e non personaggi virtuali da Libro dei Sogni, dobbiamo oggi purtroppo constatare e quotidianamente subire.

L’approccio del ministro Orlando

 Ecco, allora, che ci eravamo piuttosto piacevolmente sorpresi nel constatare il taglio diverso, molto meno rivoluzionario nei modi, ma alquanto incisivo nella progettualità, adottato dal ministro Orlando (il cui ultimo intervento organico sul tema è del 23 aprile scorso in Commissione Giustizia; ve ne abbiamo riferito nel post “Il ministro Orlando in commissione giustizia: un complesso programma di riforme“).

Insomma, viva i progetti concreti, ragionati, di cui resta traccia. Idee articolate, magari solo allo stato di bozza, ma pensate e scritte prima di essere esposte. Valutabili negli intenti originari, migliorabili lungo il percorso di approvazione e sfocianti in un risultato confrontabile con agli intenti originari.

L’approccio del CdM del 30/06/2014

 Ecco perché, al contrario, ci ha lasciato alquanto perplessi il risultato del Consiglio dei Ministri del 30 giugno 2014, iniziato alle 19,25 e terminato alle 20.30, ovverosia durato un’ora e cinque minuti, avendo decine di argomenti all’ordine del giorno, con il suo spot in tema di giustizia (civile, penale, responsabilità civile dei magistrati, riforma del CSM e quant’altro immaginabile) articolato in 12 punti , il seguito di conferenza stampa con contorno di slides le ‘immancabile invito finale alla partecipazione popolare via mail all’indirizzo/ossimoro rivoluzione@governo.it.

Ve ne riferiamo, dunque, solo per esigenze di continuità nel seguire – da operatori pratici – i vari punti del cammino che condurrà alla riforma finale: per non perdere il filo ed anche per non dimenticare alcun passaggio quando sarà il momento di verificare i risultati di tale cammino.

In quest’ottica – e nell’attesa che sussurri e grida si trasformino in concreti articolati –  segnaliamo che sono tre i “punti” riguardanti la riforma del processo civile. Li riportiamo di seguito testualmente, così come elencati nel “documento” governativo:

 «1) Giustizia civile: riduzione dei tempi. Un anno in primo grado
2) Giustizia civile: dimezzamento dell’arretrato.
3) Corsia preferenziale per le imprese e le famiglie».

Tutto qui. Almeno per ora.

Keep in touch……

Admin  8-)

Documenti & materiali


Leggi il comunicato emesso al termine del CdM del 30/06/2014
Scarica le linee guida in 12 punti
Guarda la conferenza stampa successiva al CdM del 30/06/2014

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