Inaugurazione dell’anno giudiziario e mobilitazione dell’oua: cronaca di una protesta annunciata


Sabato 25 gennaio 2014 si sono tenute nei ventisei distretti di Corte d’Appello di tutta Italia le cerimonie d’inaugurazione dell’Anno Giudiziario. Solo il 20 gennaio si era conclusa a Napoli l’VIII Conferenza Nazionale dell’Avvocatura con un deliberato del 16/01/2014 indicante le azioni politiche da assumere (delle quali si è già parlato nel post del 20 gennaio scorso dedicato all’argomento) per opporsi alle ultime riforme e protestare per le condizioni di degrado della giustizia.

Un documento critico contenente proposte ed osservazioni contro i provvedimenti riguardanti il processo civile, penale, la situazione carceraria, la geografia giudiziaria, sottoscritto da tutti gli Ordini di Italia e da leggere, secondo l’invito del Presidente dell’Oua, Nicola Marino, nelle varie sedi dai rappresentanti dell’Avvocatura prima di abbandonare l’aula in segno di protesta.

Altre iniziative per i prossimi giorni erano state individuate nell’organizzazione di assemblee a livello locale per culminare il 18,19,20 febbraio 2014 con l’astensione dalle udienze e con una manifestazione nazionale a Roma prevista per il 20 febbraio 2014.

L’adesione alla mobilitazione organizzata dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura

La protesta a Napoli

A Castel Capuano, nel Salone dei Busti, contro le aberranti recenti riforme della giustizia è intervenuto il Presidente dell’Ordine di Napoli, Francesco Caia, evidenziando come «la giustizia nel Distretto di Napoli e nell’intero Paese è in disfacimento, determinato dalla spinta di poteri economici e finanziari che intendono sottrarsi a qualsiasi forma di controllo dei cittadini ai quali viene negata ogni forma di tutela» e condannando, quale «vero e proprio oltraggio alla democrazia», l’aver effettuato «interventi strutturali sul processo e sui diritti sostanziali attraverso decreti legge e decreti legislativi, sottraendosi, in tal modo, ad un effettivo controllo», nell’attuazione graduale ma inesorabile di un processo di smantellamento del sistema giustizia «sotto la falsa rappresentazione della ricerca di efficienza».

Più volte interrotto da applausi e da cori di contestazione nei confronti dei rappresentanti di governo, Caia ha denunciato, come causa della compromissione dei diritti del cittadino e della svalutazione della tutela giurisdizionale, accanto alla riduzione dei compensi per il gratuito patrocinio, all’aumento dei costi delle marche da bollo, all’imposizione del pagamento del contributo unificato per conoscere le motivazioni della sentenza, ulteriori provvedimenti ed effetti nefasti degli stessi, quali l’estensione della responsabilità per la lite temeraria agli avvocati e la paralisi delle udienze civili e penali, derivata delle carenze ed insufficienze del nuovo Tribunale di Napoli Nord e per la soppressione delle sedi di Sala Consilina, Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi.

Infine, a conclusione del suo intervento, Caia ha chiesto l’immediato ritiro di tutti i provvedimenti che pregiudicano la funzione dell’avvocato e il libero accesso alla giustizia da parte dei cittadini. Durante la relazione del Presidente della Corte d’Appello, Antonio Bonajuto, gli avvocati napoletani hanno partecipato con le mani legate e con una fascia tricolore con la scritta «in difesa dei diritti»; un nutrito gruppo di colleghi, in fondo al Salone dei Busti, ha seguito in segno di protesta l’intervento del vice capo del Dap, Francesco Cascini, indossando la maschera di Anonymus e sovrapponendo alla voce del rappresentante di governo colpi di tosse all’unisono.

In questi giorni sono inoltre in atto forme di sensibilizzazione per informare i cittadini in ordine ai recenti provvedimenti legislativi e alla grave situazione determinatasi.

Le altre adesioni alla mobilitazione organizzata dall’Oua

A Roma, abbandonata la sala dai penalisti che hanno denunciato una giustizia solo per ricchi, il Presidente Mauro Vaglio, indossando sulla toga una fascia tricolore con la scritta «a difesa della democrazia», ha letto il documento sottoscritto da tutti gli Ordini, mentre a Palermo il Presidente, Francesco Greco, ha contestato l’operato del Guardasigilli, chiedendone le dimissioni, avendo la stessa dimostrato «di essere inadeguata al compito».

A Catanzaro, L’Aquila e Potenza gli avvocati hanno abbandonato la cerimonia, così come l’Assemblea dell’Ordine di Lecce ha deliberato di non partecipare. A Cagliari le rappresentanze dell’avvocatura hanno rivolto direttamente al Ministro Cancellieri l’invito alle dimissioni nonché istanze e proposte per il ripristino della supremazia del diritto sulle esigenze economiche.

In particolare, Ester Perifano, Segretario Generale di ANF, ha precisato che questo governo, come quelli che lo hanno preceduto, «ha scelto la linea di comprimere il diritto di difesa costituzionalmente garantito, peraltro non assumendosene la responsabilità politica, ma, adottando misure che sembrano occuparsi d’altro, in realtà colpiscono al cuore la nostra civiltà giuridica, ad esempio triplicando in pochi mesi i costi per accedere alla giurisdizione, favorendo norme processuali oggettivamente odiose, allontanando i cittadini fisicamente dai tradizionali luoghi di amministrazione della giustizia, riducendo talmente i compensi per il patrocinio a spese dello Stato da lasciar intendere che ormai la giustizia è solo per ricchi».

Anziché demonizzare una componente essenziale come l’Avvocatura, ha continuato il Segretario Perifano «è giunta l’ora di sceglierla come interlocutrice privilegiata … per confrontarsi direttamente sul territorio, dove il disagio e le difficoltà dei cittadini si stanno pericolosamente saldando con la rabbia e il senso di impotenza che si diffonde a macchia d’olio tra gli avvocati. Gli avvocati sono pronti a contribuire alla soluzione dei problemi, ma hanno diritto ad una interlocuzione effettiva. Il Ministro faccia la sua parte, pubblicando subito il DM per la modifica dei parametri e ci faccia conoscere le sue idee sui quindici regolamenti ministeriali che la riforma forense gli affida. Ad oggi non è riuscito a vararne nemmeno uno».

L’occupazione del Tribunale di Torre Annunziata

 Intanto da mercoledì 29 gennaio si registra, tra le iniziative locali di mobilitazione, l’occupazione del Tribunale di Torre Annunziata da parte di centinaia di giovani avvocati provenienti anche da Fori limitrofi per organizzare un presidio fisso autorizzato dall’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata con l’ulteriore intento di estendere e diffondere i contenuti della protesta ai cittadini. Si tratta per il momento della prima occupazione di un presidio di legalità, decisa per tre giorni, oltre che in opposizione alle recenti riforme, anche per insistere sull’evidenza delle carenze logistiche del Tribunale di Torre Annunziata a ricomprendere l’ampia zona riguardante Torre del Greco, Sorrento, Castellammare di Stabia e Gragnano.

Considerazioni conclusive: verso l’astensione del 18-20 febbraio 2014

Dunque, lo stato di agitazione permanente, proclamato dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura all’VIII Conferenza Nazionale di Napoli è stato non inaspettatamente animato, perlomeno nelle sue prime manifestazioni, da una partecipazione assolutamente insufficiente, poiché, a parte l’eccezione di Napoli e degli altri Fori di cui si è in precedenza parlato, pochi altri Ordini territoriali hanno aderito all’abbandono della manifestazione inaugurale dell’Anno Giudiziario previa lettura del comunicato unitario.

Altrettanto prevedibili sin d’ora possono risultare gli effetti delle giornate di astensione indette per il 18,19,20 febbraio prossimi, indipendentemente dalla percentuale di adesione che si registrerà (peraltro, non sempre e nemmeno unicamente condizionata dal fine della protesta), piuttosto per l’impatto praticamente inesistente (quindi, tutt’altro che destabilizzante in termini di blocco delle attività) che produce e che ha prodotto negli ultimi anni, ma forse da sempre, uno strumento assolutamente inadeguato quale lo sciopero di categoria.

E non si tratta di sterile disfattismo ma di critica consapevolezza, raggiunta nella constatazione di quanto, paradossalmente, tale strumento si sia dimostrato, oltre che inutile ed anacronistico, perché ignorato dai media e dagli interlocutori istituzionali, addirittura controproducente, piuttosto incline a pregiudicare l’immagine della categoria e i suoi stessi interessi.

A tale proposito, di fronte alla plausibile obiezione secondo cui la forza e l’omogeneità di una protesta diffusa potrebbero e dovrebbero ben valere un sacrificio collettivo (ad esempio, ritenendo secondario il disagio nei confronti del cliente che ha interesse ad ottenere prima possibile la sentenza, agli occhi del quale risulta sempre più difficile giustificare ritardi e rinvii come legittima espressione di forme di protesta), purtroppo è immediata la replica, in virtù della reiterata ed inconcludente esperienza degli ultimi anni in cui come strumento di lotta sembra non aver mai consentito il raggiungimento di concreti risultati.

Un sacrificio inutile, dunque, che mal si concilia, anzi addirittura contrasta con l’interesse primario e comune che dovrebbe perseguire la categoria: risolvere, o perlomeno cercare di non aggravare, l’atavica inefficienza del sistema giudiziario italiano.

Documenti & materiali

 Scarica il testo della mozione finale della Conferenza Nazionale dell’Avvocatura
Vedi larelazione del Presidente dell’Ordine di Napoli alla cerimonia di apertura dell’Anno Giudiziario a Castel Capuano
Leggi il discorso del Segretario di ANF Ester Perifano alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario a Cagliari
Leggi il comunicato degli Avvocati Napoletani di adesione all’astensione dalle udienze e alla manifestazione prevista a Roma per il 20 febbraio 2014 (comunicato nel quale sono stati trasfusi parte dei contenuti della Delibera del C.O.A. di Napoli del 28 gennaio 2014)

 

Print Friendly, PDF & Email

Author: Avv. Antonella Matricardi

Avvocato, nata a Pesaro il 19 marzo 1965. Iscritta all’Albo degli Avvocati di Pesaro dal 1999. Autrice abituale di Ragionando_weblog - ISSN 2464-8833

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.