Difese d’ufficio: critiche al regolamento dall’OUA


Il regolamento dedicato alle difese d’ufficio, in vigore dal 12 giugno scorso ed emanato a seguito del D.LGS. 31/01/2015, n. 6, che aveva provveduto al «Riordino della disciplina della difesa d’ufficio», sta già subendo le prime critiche da parte dell’OUA.

Molte delle regole di dettaglio dettate dal CNF non piacciono all’OUA.

In particolare non pare apprezzata la disposizione che interviene in ordine alla sostituzione del difensore impedito di partecipare a singole attività processuali: trattasi dell’art. 11, comma 2, lett. f. del Regolamento.

Secondo le nuove regole, infatti, il difensore che sia impedito deve incaricare della difesa un collega iscritto nell’elenco nazionale

che, ove accetti, è responsabile, in solido con il sostituto, dell’adempimento dell’incarico.

La novità è contrastata dall’OUA in quanto, oltre perchè ritenuta incompatibile con l’art. 102 c.p.p., pone dei limiti stringenti alla sostituzione del difensore d’ufficio in disparità rispetto a quanto invece consentito al difensore di fiducia, potendo invero quest’ultimo, in caso di impedimento, nominare quale sostituto qualunque altro avvocato.

In altre parole, ai difensore d’ufficio sarebbe inibita la possibilità di farsi sostituire dai propri tirocinanti, ovviamente nei limiti consentiti dalla legge, o da altro collaboratore di studio o collega di fiducia.

La norma, pertanto, a parere di OUA, ben lontana da quell’intento professionalizzante cui sembra ispirata la nuova disciplina, va eliminata completamente dal Regolamento.

 

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