Processo civile telematico: il CNF richiede interventi urgenti al ministero della giustizia


Con lettera datata 30/01/2015 indirizzata al ministro della giustizia, Andrea Orlando, il CNF, all’esito della seduta consigliare del giorno precedente, ha richiesto un sollecito intervento da parte del ministero da egli presieduto, volto a bloccare l’applicazione del DPCM 13/11/2014 (in G.U. 12/01/2015, n. 8)«Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici, nonchè di formazione e conservazione dei documenti informatici ai sensi degli articoli 20, 22, 23-bis, 23-ter, 40, comma 1, 41, e 71, del Codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005» – che sarà in vigore a giorni, precisamente dal prossimo 11/02/2015.

Tale decreto è stato adottato secondo previsione contenuta nel codice dell’amministrazione digitale (c.d. CAD) all’art. 71, D.LGS. n. 82/2005 cit, e contiene le “nuove regole tecniche” con significative e rilevanti applicazioni sul processo civile telematico, la cui obbligatorietà in relazione al deposito degli atti endo-processuali avanti i Tribunali, come noto, è già in essere dal 01/01/2015.

In particolare, il CNF lamenta che le nuove regole tecniche prevederebbero formalismi digitali, specie per la produzione del documento informatico, delle copie informatiche e nella loro attestazione a conformità

che mal si coniugano con le esigenze di semplicità, speditezza ed agevole comprensibilità, che sarebbero auspicabili nel PCT.

La conseguenza che ne deriverebbe, ovverosia la possibile compromissione dell’efficace applicazione del PCT, potrebbe avere effetti esiziali anche in termini di garanzia in ordine alla identificabilità del soggetto che ha formato e prodotto il documento secondo le nuove disposizioni tecniche, nonché in ordine alla integrità ed immodificabilità del documento medesimo.

La lettera conclude con la richiesta di previsione di adeguati correttivi normativi diretti a sancire l’indipendenza della normativa del PCT rispetto al CAD (codice dell’amministrazione digitale) o, quantomeno, rispetto alle nuove regole tecniche previste nel citato DPCM 13/11/2014 (in G.U. 12/01/2015, n. 8) in quell’ottica di semplificazione e razionalizzazione della normativa del PCT di cui si è detto.

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Author: Avv. Francesca Serretti Gattoni

Avvocato, nata a Pesaro il 24 febbraio 1982. Iscritta all’Albo degli Avvocati di Pesaro dal 2010. Autrice e componente della redazione. Cura, in particolare, la sezione lavoro di Ragionando_weblog - ISSN 2464-8833

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